EN
There was a time when the tales of men were carried by fire. Today that same fire has become fluid, a flow of data streaming through a web which embraces our bodies and our stories. New patterns made of millions of bit form a new, accelerated virtual memory carved into mazes of silicon, microchips and transistor.
Cirkuita means entrusting the memory of this speed to the transparency of a polymer, giving concrete proof of the invisible matter that forms our virtual tales. It means carrying on our bodies the technological fragments which represent the tangible imprint of what we were: grained pictures from our first cell phone cameras, words spoken through a bakelite receiver, the worn vowels of a keyboard.
Cirkuita therefore rewrites the relationship between body and virtual image through a rebirth of the materials.
| via G. Pepe 36, Milano |
IT
Un tempo a custodire i racconti degli uomini c’era il fuoco. Oggi quel fuoco è diventato fluido, flusso di dati che scorre in una rete che avvolge i nostri corpi, le nostre narrazioni. Nuove sintassi fatte di stringhe di milioni di bit compongono una nuova memoria accelerata, virtuale, incastonata tra i labirinti di silicio di microchip e transistor.
Cirkuita significa affidare alla trasparenza di un polimero la memoria di questa velocità, dare segno tangibile dell’invisibile materia che compone i nostri racconti virtuali. Portare sul nostro corpo, trasformati in gioielli, frammenti di tecnologie che sono il segno del passaggio di ciò che siamo stati: le foto sgranate del primo cellulare con fotocamera, le parole trasmesse in una cornetta di bachelite, le vocali consumate di una tastiera.
Cirkuita riscrive così il rapporto tra corpo e immagine virtuale, in una seconda vita della materia.
In occasione del Fuorisalone un temporary store è stato allestito nel cuore del nuovo distretto di Isola per raccontare questi gioielli dall'anima tecnologica.
| via G. Pepe 36, Milano |
